Tirocini professionali sostitutivi della prova pratica dell’esame di Stato

Nota illustrativa

  1. Introduzione

Le presenti note delineano l’esperienza formativa dei tirocini professionali sostitutivi della prova pratica nell’esame di Stato relativamente alle professioni individuate nelle sezioni A (laurea specialistica) e B (laurea) dell’Albo professionale di architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, nel quadro della convenzione sottoscritta tra Università IUAV di Venezia e Federazione Regionale degli Ordini del Veneto (FOAV) Rep. N. 1931 del 1 dicembre 2015 e del relativo Regolamento attuativo.

Nella cornice delineata  gli Ordini professionali svolgono un importante ruolo di coordinamento, controllo e monitoraggio, teso  a garantire la qualità dell’esperienza formativa per realizzare una proficua relazione  tra formazione universitaria e mondo professionale, articolato nelle sue diverse figure  (architetti, pianificatori, conservatori, paesaggisti; professionisti e  dipendenti pubblici), nella molteplicità ed eterogeneità delle competenze professionali e dei ruoli  (progettista, direttore lavori, coordinatore sicurezza, responsabile di progetto, responsabile di fase procedimentale, etc.). I tirocini diventano occasione di introduzione al mondo professionale e alla vita ordinistica. Gli Ordini si impegnano ad inserire i tirocini all’interno dell’attività ordinistica, introducendo i praticanti nella vita dell’istituzione, coinvolgendoli in alcune occasioni di formazione/aggiornamento professionale, sensibilizzandoli sui temi deontologici e sui temi del dibattito di architettura in atto, a livello nazionale (Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori – CNAPPC) ed internazionale.

L’esperienza condotta da FOAV e da Università IUAV, a partire dal 2017, avviata sul modello messo a punto dal tavolo di lavoro del CNAPPC, ha una valenza sperimentale a livello nazionale; il caso veneto costituisce un esempio  che può essere esteso  ad altri contesti territoriali. La pratica risulta strategica e propedeutica anche per la futura definizione di nuove lauree abilitanti, che vede nei tirocini propedeutici all’abilitazione l’elemento determinante, argomento oggetto di dibattito a livello politico e di mondo universitario e professionale.

Il DPR 328/2001 (Disciplina per l’ammissione agli esami di Stato) definisce le prove che i candidati devono sostenere per l’abilitazione all’esercizio della professione (per la sezione A, classe 4/S settore architettura, ex art. 17), esse sono: 1) una prova pratica avente ad oggetto la progettazione di un’opera di edilizia civile o di un intervento a scala urbana, 2) una prova scritta relativa alla giustificazione del dimensionamento strutturale o insediativo della  prova pratica, 3) una seconda prova scritta vertente sulle problematiche culturali e conoscitive dell’architettura, 4) una prova orale consistente nel commento dell’elaborato progettuale e nell’approfondimento delle materie oggetto delle prove scritte, nonché sugli aspetti di legislazione e deontologia professionale.

Questa tipologia di tirocinio permette ai neodottori di escludere la prima prova pratica di progettazione.

Il presente documento sintetizza l’esperienza e costituisce un primo elemento di conoscenza per una corretta lettura e valutazione della pratica formativa, da parte dei diversi soggetti coinvolti: architetti iscritti all’Ordine in qualità di soggetti ospitanti, architetti Responsabili di tirocinio, Commissari degli esami di Stato, e, non ultimi, neolaureati. Per una disanima completa si rimanda agli atti consultabili alla pagina WEB, alla voce “Tirocinio professionale”, dei singoli Ordini territoriali.

 

  1. Soggetti coinvolti, ruoli

1.1  Università IUAV di Venezia

La modalità individuata di attivazione dei tirocini mette in relazione il soggetto promotore, rappresentato dall’università competente nella formazione in architettura e ingegneria edile presente nel territorio del Veneto (Università IUAV di Venezia)  con l’ambito professionale di riferimento, rappresentato dagli Ordini APPC del Veneto (FOAV). L’Università coordina le attività legate ai tirocini, che vengono attribuite agli Ordini APPC, tramite un  Tutor accademico e il servizio di riferimento Career Service:

https://www.iuav.it/LAVORO-TIR/CONTATTI/index.htm

       1.2  Ordine Architetti PPC

L’Ordine  è il soggetto preposto al  controllo, monitoraggio e coordinamento delle diverse attività legate all’esperienza formativa; tali  attività  possono essere così sintetizzate: accreditamento degli studi che possono ospitare tirocini, approvazione del progetto di tirocinio, monitoraggio dell’esperienza formativa (attraverso sopralluoghi in fase di accreditamento e durante lo svolgimento), controllo del portfolio finale, rilascio dell’attestato  di tirocinio.

Dopo la verifica dei requisiti (iscrizione agli Albi professionali, eventuali sanzioni disciplinari , regolarità contributiva, crediti formativi, sopralluogo nello studio, etc.) l’Ordine  accredita lo studio professionale. Lo studio accreditato, dopo la sottoscrizione della convezione con Università,  viene iscritto nel Registro degli studi accreditati che è pubblicato nella pagina WEB dell’Ordine. L’ elenco degli studi accreditati è una prima vetrina di incrocio tra domanda di occasioni formative da parte dei neodottori e offerta costituita dal mondo professionale del territorio veneto (sia strutture private che pubbliche).

I Coordinatori-referenti di tirocinio, all’interno degli Ordini, coordinano tutte le attività attribuite all’Ordine.

1.3  Soggetto ospitante

Possono ospitare tirocini strutture composte da non meno di 3 unità operative in regola con gli obblighi previdenziali e i requisiti di aggiornamento professionale (i piccoli studi possono fare domanda con contratto di avvalimento o presentarsi come RTP). Lo studio deve rispondere alla condizione di garantire la figura di un Responsabile di Tirocinio (RT), architetto o pianificatore territoriale a seconda del settore di riferimento, iscritto all’Albo da almeno 6 anni. Il RT elabora con il tirocinante il Progetto di tirocinio, vigila sulla sua attività e percorso di apprendimento, segue la redazione del Portfolio, che poi convalida,  fornendo osservazioni, prescrizioni e suggerimenti.

1.4 Tirocinante

Il Tirocinante è un laureato in architettura, pianificazione, conservazione, paesaggio (laurea magistrale o iunior). Il tirocinante ha nel RT il riferimento costante per la sua esperienza formativa: deve svolgere le attività previste dal Progetto di tirocinio, compilare giornalmente il Diario di tirocinio e redigere, alla  fine dello stage, il Portfolio di tirocinio.

  1. Progetto di tirocinio e svolgimento del tirocinio

Ai fini del Tirocinio professionale è tassativo che l’esperienza alla pratica professionale sia condotta sotto la supervisione del RT. Il tirocinio deve essere finalizzato all’acquisizione di competenze congruenti con l’attività professionale (Architettura, Pianificazione territoriale) con riferimento a specifici ambiti e competenze, indicate nel Regolamento: A) Deontologia professionale, B) Organizzazione dell’attività professionale, C) Gestione del progetto, D) Progettazione e documentazione del progetto, E) Procedure amministrative, F) Direzione e amministrazione dei lavori. Per l’avvio del tirocinio deve essere redatto dal RT, affiancato dal Tirocinante, un Progetto di tirocinio professionale (su format predisposto).

Il Progetto di tirocinio, per la sezione A-Architettura, deve contemplare non meno di  20 competenze, di cui  almeno 5 in ambito D (Progettazione e documentazione di progetto), con obbligatorietà della D.26 (Controllo delle proposte progettuali in riferimento ai requisiti normativi, regolamentari e giustificativi del dimensionamento ); per la sezione A-Pianificatori territoriali il progetto deve contemplare sempre non meno di  20 competenze distribuite nelle sezioni fino alla lettera E, di cui almeno 5 della lettera D.

Per la sezione B-Architettura le competenze devono essere non meno di 10, di cui almeno 3 in ambito  D, con obbligatorietà della competenza  D.27 (Valutazioni economico-quantitative, preparazione del budget, stime e piano dei costi); per la sezione B-Pianificatori territoriali il progetto deve prevedere non meno di 10 competenze, di cui almeno 3 riferite alla lettera D.

Il Progetto viene redatto  dal Responsabile di tirocinio con il Tirocinante,  approvato dai Coordinatori-referenti  di tirocinio degli Ordini e dal Tutor accademico.

Il  tirocinio non deve configurarsi come rapporto di lavoro. Il Progetto indica anche l’indennità che verrà riconosciuta al tirocinante (min. 450 €/mese o 350/mese se integrata da buoni pasto).

Il tirocinio può avere una durata massima di 12 mesi (minimo 6) con un impegno complessivo di 900  ore; il tirocinante presta la sua attività continuativamente per non più di 8 ore giornaliere, con un impiego  non inferiore a 20 ore settimanali. Il Diario di tirocinio attesta il rispetto degli obblighi temporali.

  1. Portfolio

Il Portfolio deve mettere in evidenza l’effettiva esperienza e l’effettivo apporto del Tirocinante alle attività del Soggetto ospitante attraverso documentazione che dimostri le competenze professionali acquisite, con stretto riferimento al Progetto di tirocinio.

Il Portfolio, convalidato dai Coordinatori-referenti di tirocinio, sta alla base dell’Attestazione di tirocinio, rilasciata dall’Ordine competente a conclusione del praticantato, che permetterà al tirocinante di assolvere alla prova di esame in modalità ‘tirocinio’, dimostrando di avere assolto, in modo proficuo, alla prova pratica di progettazione.

Il Portfolio viene a coincidere con la prima prova di esame e ne attesta il superamento. La commissione di esame, nel corso del colloquio orale, assume il Portfolio come occasione per richiedere approfondimenti, delucidazioni e dettagli, per una più completa disanima dei contenuti espressi e dell’esperienza professionale maturata. Il Portfolio deve contenere una chiara esplicitazione dei temi,  come indicati nel Progetto di tirocinio; in particolare il Portfolio deve trattare in maniera esauriente e  circoscritta quelli riferiti  alla competenza  D.26 (Controllo delle proposte progettuali in riferimento ai requisiti normativi, regolamentari e giustificativi del dimensionamento) per la sezione A-Architettura e D.27 (Valutazioni economico-quantitative, preparazione del budget, stime e piano dei costi) per la sezione B-Architettura, dando modo alla  Commissione di esame di essere in  grado di valutarne i contenuti anche in merito alla prima prova scritta di esame (riferita  alla giustificazione del dimensionamento strutturale o insediativo relativo alla prova pratica – vedi Introduzione).

In sintesi il Portfolio contiene:

  • una sintetica relazione introduttiva sull’esperienza svolta che illustra la tipologia dei temi progettuali affrontati, la visione critica dello studio ospitante in merito all’attività professionale, il tipo di contributo e apporto dati dal tirocinante alle attività dello studio;
  • la trattazione dei temi affrontati durante il tirocinio con riferimento ai diversi ambiti di competenza;
  • la trattazione dei temi in riferimento al reale contributo e apporto forniti dal tirocinante, ma, nel contempo, esaustiva del procedimento progettuale nel suo complesso;
  • la presentazione della documentazione progettuale di riferimento: breve e chiara relazione illustrativa del procedimento, piante, sezioni e prospetti con scale di riferimento adeguate e orientamento tavole, fotografie, schizzi,  render, etc.;
  • la rispondenza della trattazione dei temi contenuti nel Portfolio con il Progetto di tirocinio approvato: nel caso delle competenze D.26, in particolare, il Portfolio contiene la descrizione dei temi affrontati a livello di dimensionamento progettuale riferito a requisiti normativi, regolamentari, tecnici (specificazione dei diversi ‘oggetti’ del tema generale di dimensionamento), attraverso la quale la Commissione di esame possa verificare l’assolvimento della prova di dimensionamento prescritta, con eventuali approfondimenti a livello di colloquio orale.
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