Centenario del primo Congresso Regionale veneto delle Bonifiche
“Leggere il passato per immaginare il futuro – a cento anni dal primo Congresso Regionale veneto delle Bonifiche”
23/03/2022
Il 23 marzo 2022 l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Venezia ha partecipato al Convegno “Leggere il passato per immaginare il futuro – a cento anni dal primo Congresso Regionale veneto delle Bonifiche”, organizzato a San Donà di Piave dal Consorzio di bonifica Veneto Orientale e dall’Università di Padova con ANBI e ANBI Veneto.
E’ la prima di una serie di iniziative che tra marzo 2022 e marzo 2023 si terranno in tutto il territorio regionale per ricordare il Congresso del 1922 che proprio nella cittadina sandonatese ebbe luogo.
Nella giornata di studio si sono susseguiti gli interventi di autorità, esperti e studiosi e sono state affrontate tematiche di carattere ambientale, economico, tecnico e giurisprudenziale sia attraverso l’analisi storica di quelli che furono gli interventi dei relatori del 1922 sia in prospettiva futura. In occasione del Congresso storico, cui parteciparono personalità autorevoli come Silvio Trentin, Don Luigi Sturzo, Arrigo Serpieri, Emiliano Carnaroli, furono poste le basi della bonifica integrale, caratterizzata dall’unione di tre approcci nella gestione del territorio separati fino ad allora: la bonifica sanitaria (il cui obiettivo principale era sanificare le paludi per contrastare la malaria), la bonifica agraria (che si occupava della trasformazione del territorio per lo sviluppo dell’agricoltura e della gestione dell’acqua irrigua), la bonifica umana (che trattava gli aspetti sociali, culturali e di diritto del lavoro di chi operava in questi luoghi).
Il Congresso del 1922 è perciò un momento storico importante e segna la nascita della Bonifica moderna, i cui sviluppi si sono visti negli anni successivi con l’emersione di nuove campagne, lo sviluppo dell’agricoltura e la nascita di centri abitati.
Se in quei tempi l’attenzione era concentrata sulle esigenze vitali dell’uomo (abitare e lavorare in terre salubri e coltivabili) oggi a questo imprescindibile obiettivo deve affiancarsi la necessità di preservare i delicati equilibri tra attività umane e natura, all’interno di un progetto condiviso di sostenibiltà ambientale, sociale ed economica affrontando con progetti virtuosi le criticità poste dal cambiamento climatico.
foto | Arch. Chiara Carrer